Ebbene sì, le differenze tra tartufo bianco d’Albae nero esistono e si limitano certamente al colore.
Entrambi ottimi, presentano però caratteristiche differenti che ne rendono diversi utilizzi, modalità di preparazione e costi.
Il tartufo bianco d’Alba è una vera e propria prelibatezza, famosa in tutto il mondo. Non è un caso che gli abbiano dedicato un festival dalla grande risonanza.
Il tartufo nero
Il tartufo nero, di primo acchito, appare diverso dal bianco già a partire dalla presentazione. Generalmente, infatti, il tartufo bianco viene tagliato a fettine sottilissime e crude, mentre quello nero spesso viene cotto e grattugiato.
Dal punto di vista chimico-biologico le due tipologie si presentano abbastanza simili; a variare è solo, leggermente, la concentrazione di sali minerali.
A variare è anche il tempo di raccolta. Il bianco si raccoglie generalmente a settembre, mentre il nero a dicembre.
Il tartufo piemontese, tra i più apprezzati sul territorio italiano
Il tartufo è presente sul territorio italiano in differenti zone. Tra queste, vi sono l’Irpinia, in Campania, e le Marche, specialmente il territorio di Acqualagna. Tuttavia, il tartufo piemontese è apprezzato in Italia e all’estero più di ogni altro. Non a caso, è divenuto il protagonista di un vero e proprio business sia per quanto riguarda le attività di ristorazione che i privati.
Le quotazioni del tartufo
I costi di questo eccezionale prodotto enogastronomico sono variabili. Le quotazioni del tartufo, infatti, dipendono da diversi fattori.
In primo luogo dalla domanda in relazione all’offerta: va da sé che se la domanda è di gran lunga superiore all’offerta, il costo aumenterà.
Allo stesso modo, qualora le condizioni climatiche dell’annata dovessero essere state avverse, il costo del tartufo sarà di gran lunga superiore, proprio perché più difficile da reperire.